Contro tutti i fascismi – Contro tutti gli autoritarismi

Contro tutti i fascismi – Contro tutti gli autoritarismi

La Federazione Anarchica Reggiana – FAI in merito a i rigurgiti del fascismo locale e alle reazioni da essi scatenate ribadisce la necessità della costruzione, qui e ora, di processi di autogestione e liberazione sociale fondati su solidarietà ed eguaglianza.

Per quel che ci riguarda i residuati bellici post missini sono una delle tante facce delle politiche autoritarie che la stragrande maggioranza delle forze politiche istituzionali esprimono e praticano con contenuti e valori profondamente autoritari e repressivi, a partire dal governo e dai poteri costituiti.

Storicamente il fascismo nasce come reazione alle mobilitazioni in senso rivoluzionario del biennio rosso. La sua nascita è stata sponsorizzata dagli agrari, dal clero, dalla monarchia e dalla grande industria italiana per colpire le forze che si organizzavano, per l’emancipazione sociale, dopo il grande macello della prima guerra mondiale. Gli anarchici sono stati in prima fila per contrastare la violenza fascista e poliziesca scatenata contro i lavoratori. Hanno combattuto il fascismo sia nel 1920-22, tramite gli Arditi del Popolo, che durante l’esilio dall’Italia durante il regime, compresa la rivoluzione spagnola e durante la resistenza. Il contributo anarchico alla guerra di liberazione è stato fondamentale, secondo solamente a quello del PCI, pari a quello del Partito Socialista e a quello del Partito d’Azione, e ha pagato un altissimo prezzo in vite umane. Non solo: in tutto il dopo guerra l’anarchismo assieme ad alcune componenti della sinistra comunista si è sempre battuto sia contro la logica dei blocchi che contro il recupero “democratico”, avvenuto tramite amnistie e tanto altro, dei repubblichini.

La Federazione Anarchica Reggiana – FAI ritiene altresì contraddittorio vedere partiti come il PD e le istituzioni cittadine scandalizzarsi di fronte all’indizione delle manifestazione fascista di sabato 16 gennaio.

Il PD, sia a livello nazionale che a livello locale, è il rappresentate del potere ed è il promotore di politiche antipopolari e guerrafondaie. Riteniamo contraddittorio che un tale partito, e i suoi oggettivi alleati locali, si scandalizzino davanti ad una manifestazione di residuati bellici accusandoli di essere razzisti e portatori di un pensiero autoritario. E’ dunque una banalità, necessaria, affermare che i promotori della manifestazione di sabato sono portatori di una cultura reazionaria basata su tristi mitologie e rituali baggianate.

Ma che dire di chi promuove misure di austerity, tagli a sanità e istruzione che colpiscono tutte le fasce deboli della popolazione?

Che dire di chi ha prima istituito i CPT (legge Turco-Napolitano), poi CIE e continua a rifiutarsi di abolire il reato di clandestinità?

Che dire di chi ha appoggiato e promosso tutti gli interventi militari italiani in Medioriente o nei Balcani negli ultimi venti anni?

Che dire di chi è alleato con la curia italiana, è organicamente collegato con banche, cooperative, aziende che hanno peggiorato le condizioni di vita di milioni di lavoratori? O, ancora, di chi ha promosso politiche di privatizzazione di beni pubblici e la devastazione del territorio, tramite cementificazione e opere pubbliche inutile e deleterie?

Non possono essere sicuramente questi i soggetti deputati a contrastare le culture autoritarie e razziste.

Un’autentica opposizione al fascismo si costruisce tutti i giorni con comportamenti e valori in sintonia con la libertà, la solidarietà e con una metodologia orizzontale, priva di deleghe e di voti ed alternativa agli schemi di una società basata sullo sfruttamento e sulla mercificazione del mondo.

Federazione Anarchica Reggiana – FAI /// Via Don Minzoni 1/d Reggio Emilia -/// 348 540 9847 /// federazioneanarchicareggiana.noblogs.org /// fb: Archivio Libreria della FAI Reggiana

Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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