Siamo solo noi… senza Vasco

Pubblichiamo questa breve nota storica, pubblicata anche su 24emilia, sulla volta in cui per poco Vasco Rossi non suonò a una nostra Festa Libertaria nel 1978. Nota di costume e di colore? Può darsi, ma restituisce anche una serie di dati su quell’intensa stagione che sono stati gli anni ’70.

In occasione del concerto di Vasco Rossi a Modena il primo luglio alcuni amici mi hanno chiesto di raccontare l’episodio che coinvolse direttamente la FAI Reggiana e inconsapevolmente Vasco Rossi, una storia curiosa che conferma l’originalita’ del nostro gruppo di compagne e compagni capaci di andare – spesso e volentieri – sopra le righe. Nel 1979 c’era una grande attesa per la festa di Umanità Nova alla quale aderivano molti compagni da fuori provincia con in testa i cavatori di Carrara, sempre presenti alle nostre iniziative. Ogni anno, a partire dal 77, la FAI Reggiana organizzava, generalmente a luglio, una festa libertaria al Parco Cervi, ex Campo Tocci, in pieno centro storico, della durata di tre o quattro giorni. L’edizione dell’anno precedente aveva visto la presenza dei Nomadi, grazie alla disponibilità di Augusto Daolio, grande amico e forte sostenitore degli anarchici reggiani, il lungo concerto era stato un successone e aveva visto la partecipazione di mille persone. Fu una serata straordinaria che non potremo mai dimenticare con un Augusto in piena forma che canto’ per ben due volte la Locomotiva, un vero e proprio inno per la nostra generazione. In quel momento la Federazione Anarchica Reggiana era in una fase di rilancio dopo la creativa e intensa stagione politica del 77 che chiudeva un ciclo di grandi lotte iniziate nel 68. La festa libertaria per il giornale rappresentava un’importante scadenza politica e culturale per la nostra piccola federazione che investiva tutte le sue energie per questo appuntamento estivo. Come sempre l’evento era costruito dal basso in modo orizzontale, coinvolgendo tutti i militanti e i simpatizzanti in un percorso autogestito e autorganizzato. Per l’organizzazione logistica della festa stavamo migliorando di anno in anno mentre per il dibattito politico, a detta della concorrenza, eravamo degli specialisti: vale a dire i primi ad arrivare e gli ultimi a lasciare dopo discussioni interminabili. Durante le assemblee preparatorie cercammo di individuare un gruppo musicale o un cantautore di grido per il concerto del sabato sera che «costasse poco e tirasse molto». Facemmo un tentativo chiamando a Milano Alberto Camerini – UFO Robot che avevamo conosciuto a Modena a un concerto di movimento ma il suo manager aveva organizzato una tournée per tutta l’estate. Allora chiamammo i compagni di Bologna, dotati di grande esperienza e ottimi contatti musicali, avevano infatti organizzato grandi concerti contro la repressione e a sostegno della stampa anarchica con: Lucio Dalla, Francesco de Gregori, Claudio Lolli, Francesco Guccini e gli Area. Inoltre la Federazione Bolognese aveva un’ottima relazione con i nascenti gruppi punk-rock, come gli Skiantos, i GazNevada i Luti Chroma, Kaos Rock e Punk Uncle. I compagni di Bologna, dopo alcune telefonate, ci dissero che erano disponibili a cinquecentomila lire sia i Confusional Jazz Rock Quartet, gruppo d’avanguardia ben conosciuto nel mondo giovanile, che un dj-cantautore molto bravo di nome Vasco Rossi, proveniente da Zocca, in provincia di Modena. Il giorno successivo tenemmo la classica assemblea per la festa dove venne fatta un’animata discussione su chi chiamare per il concerto. Furono scelti i Confusional Quartet e automaticamente venne scartato il buon Vasco Rossi. Secondo l’assemblea tal Vasco Rossi non era in grado di coinvolgere il «proletariato giovanile», a partire dal nome, dalla provenienza e dalla qualifica. Anche sabato primo luglio la storia si ripetera’ in modo inesorabile perché gli anarchici reggiani saranno a Massenzatico ad ascoltare il concerto di Alessio Lega in sostegno di A Rivista Anarchica. Eppure prima o poi con il grande Blasco almeno un incontro in via don Minzoni lo dovremo fare.

Per adesso continuiamo a essere sempre solo noi… senza Vasco.

Gianandrea Ferrari 30 giugno 2017

Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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Una risposta a Siamo solo noi… senza Vasco

  1. Alberto scrive:

    Io ricordo che alla caserma Zucchi c’era in contemporanea un’altra iniziativa, non ricordo se era contrapposta o cosa, mi pare ci fosse un gruppo punk di nome RU486.
    O sbaglio totalmente? io c’ero, ma ero giovane e comunque dopo tanti anni…
    Mi piacerebbe avere informazioni, erano anni formidabili.

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