IL VERO TERRORISTA È LO STATO, I VERI TERRORISTI SONO ERDOGAN, PUTIN E LA COMUNITA’ EUROPEA-NATO

In Turchia ed in Siria le esperienze autogestionarie e le iniziative che dal basso sperimentano nuovi modelli sociali dimostrano che un’alternativa è possibile e fa paura. La repressione sulla popolazione e sugli attivisti/e che ha portato all’uccisione di 100 persone negli ultimi 2 mesi in Turchia, le morti in Rojava dimostrano che il potere non ha scrupoli pur di garojavasolidarityrantire i propri interessi e la propria sopravvivenza. Dimostrano che le barbarie dei governi islamico-moderati, islamico-radicali o nazional-socialisti che siano sono sempre funzionali alle dinamiche di sfruttamento, predazione e devastazione.

A partire dal 2012 il collasso del governo baathista in Siria è coinciso con la creazione nelle zone nord-orientali del paese (dal Rojava al Bakur) di un modello di gestione completamente differente rispetto a quanto visto finora nel devastato medio-oriente. Un modello basato sul municipalismo libertario, l’ecologia sociale, il federalismo e la democrazia diretta. Un modello che ha permesso di superare le farlocche logiche nazionaliste ed escludenti (come quelle religiose o “etniche”) e che va nella direzione di un superamento della divisione in classi sociali.

In Turchia chi si oppone alla crescente stretta autoritaria voluta dal governo dell’islamista Erdogan e dal suo partito, l’AKP sono i movimenti che lottano nel Kurdistan siriano e turco, connessi ai movimenti emersi con l’esperienza di Gezi Park, è il movimento dei lavoratori sulle cui spalle è stato costruito il “benessere” economico del paese.

Il governo turco non ha esitato ad utilizzare la forza militare contro gli oppositori tacciandoli tutti di terrorismo. Non ha esitato a finanziare e dare supporto logistico alle bande di criminali degli Islamisti dello Stato Islamico (ISIS) che hanno massacrato decine di migliaia di persone tra Iraq e Siria, compiendo un vero e proprio genocidio ai danni dei kurdi di religione yazida nello Sinjar, e facendo diretta concorrenza, sul piano dei massacri, con il regime nazional-socialista di Assad.

La vittoriosa resistenza di Kobane e del Rojava e poi il contrattacco delle milizie delle YPG/J, che riuniscono individui di tutti i sessi e tutte le confessioni religiose, o anche senza religione, contro le bande islamiste ha messo in crisi i piani del governo dell’AKP. Le elezioni di giugno 2015 in Turchia hanno fatto emergere un grande calo dei consensi per il governo di Erdogan e hanno visto l’avanzata elettorale della coalizione che si sostiene le esperienze di confederalismo democratico e che chiede una soluzione politica per la questione kurda e l’ampliamento degli spazi di libertà sociale in Turchia. Al governo turco non è rimasto che ricorrere al tipico strumento del potere: il terrore indiscriminato. Le bombe a Suruç in luglio e ad Ankara in ottobre, i bombardamenti di villaggi e città kurde, gli attacchi di questi giorni in Rojava, i coprifuoco imposti a numerose città, gli orrori che stanno commettendo polizia e militari provano che il governo dell’akp non ha intenzione di mollare il colpo ed è disposto a gettare l’intera regione in uno stato di guerra aperta pur di mantenere il controllo della Turchia e garantirsi un’espansione in Siria, uno dei veri obbiettivi del governo turco.

Finora la mobilitazione popolare in Turchia e in Rojava ha fermato i piani del governo turco. E intanto gli stati europei e gli USA continuano a vendere tecnologia bellica alla Turchia, a mantenere le organizzazioni politiche della sinistra kurda nell’elenco delle organizzazioni terroristiche, e con la Russia, l’Iran e altre potenze mediorientali manovrano per mantenere l’instabilità in Siria e nella regione contribuendo alla guerra civile per i propri interessi.

Esprimiamo il nostro appoggio a tutte le componenti del movimento turco che quotidianamente lottano per la costruzione di un avvenire libertario, basato sull’autogoverno e la libertà di tutti e di tutte.

Il vero terrorista sono gli stati, i veri terroristi sono Erdogan, Putin e la comunita’ europea-nato!!

Federazione anarchica reggiana – via don minzoni 1/d reggio emilia – 348 540 9847 – federazioneanarchicareggiana.noblogs.org

Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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