LIBERTÀ PER TUTT*
Senza Chiesa Nè Stato!
Come Federazione Anarchica Reggiana e USI-CIT Reggio Emilia partecipiamo al Modena Pride portando i nostri contenuti per ribadire la necessità dell’emancipazione, individuale e collettiva, dal sessismo e dall’omo-transfobia, piaghe sociali di diretta matrice religiosa.
Politicanti opportunisti, in cerca di facili consensi raccolgono l’odio religioso verso le persone LGBTI+ e cercano di introdurlo negli ordinamenti giuridici dei Paesi dove le religioni sono strettamente legate al potere statale. Ovviamente l’Italia è in prima fila, con un governo che di ignoranza, intolleranza, oscurantismo e odio ha fatto una bandiera. Odio per tutte le diversità: di nascita, di classe, di genere e di orientamento sessuale. Il congresso di Verona è stata solo una delle espressioni visibili di questo odio abilmente seminato e fatto crescere nella società, anche grazie a decenni di chiusura su queste tematiche nei vari partiti al governo.
È positivo che nella piattaforma politica del Pride si ricordi che quest’anno ricorre il 50° anniversario dei moti di Stonewall. Per contrastare questa involuzione sociale è infatti necessaria una forte mobilitazione sul fronte dei diritti, che come la storia ci insegna non si ottengono per gentil concessione del governo di turno, ma si conquistano cambiando la società con le lotte. Una mobilitazione che, per essere efficace veicolo di trasformazione sociale, deve però andare al di là della singola rivendicazione del momento ed essere trasversale e comune a tutte le categorie che subiscono discriminazione e sfruttamento, indipendentemente da orientamento sessuale, stile di vita, etnia e provenienza. Le categorie sono di per sé stesse escludenti, privilegiano chi ne fa parte e discriminano il diverso, mentre i diritti non possono essere che universali, e per questo vanno riferiti alle singole persone. Persone libere, non incasellate in una o più definizioni.
Come anarchiche e anarchici crediamo che una società libera, fatta da persone libere, possa essere creata attraverso la pratica della libertà stessa e dalla decostruzione di tutte le strutture oppressive e delle relazioni autoritarie, tipiche della società capitalista e patriarcale nella quale viviamo oggi.
Anche la famiglia basata sul matrimonio è una costruzione della società patriarcale e di essa costituisce la cellula base, all’interno della quale spesso nascono rapporti autoritari e si consumano violenze. Il matrimonio egualitario rivendicato al primo punto della piattaforma, sebbene sia senza dubbio una soluzione a problemi gravi e differenze contingenti, è tuttavia un obiettivo parziale.
Già all’inizio del secolo scorso Errico Malatesta parlava di famiglia come risultato della “pratica dell’amore, libero da ogni vincolo legale, da ogni oppressione economica o fisica, da ogni pregiudizio religioso.”
Crediamo pertanto che si debba andare verso il superamento del matrimonio come condizione base per ottenere i diritti alla genitorialità e alla reciproca assistenza per tutte le persone, di qualunque genere e orientamento sessuale. I diritti, per essere tali, oltre a essere individuali non possono essere condizionati alla stipula di un contratto davanti a un ufficiale di stato civile.
Per una societa’ libera e solidale senza chiesa, stato e patriarcato!
Federazione Anarchica Reggiana – FAI
USI.-CIT Sez. Reggio Emilia
Via Don Minzoni 1/d – Reggio Emilia
fa_re@inventati.org
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