CONTRO LA REPRESSIONE – PER LA COSTRUZIONE DI UN MONDO DI LIBERI ED EGUALI

CONTRO LA REPRESSIONE – PER LA COSTRUZIONE DI UN MONDO DI LIBERI ED EGUALI

Giovedì 20 Giugno si è concluso il processo di primo grado contro due militanti del collettivo R60, accusati di aver vergato sui muri della città di Reggio Emilia scritte in solidarietà al movimento No Tav e contro Fassino, Caselli e Napolitano. Dopo mesi di indagini, svolte con l’ausilio di un GPS piazzato nella macchina di un compagno, a giugno 2012 si arrivò alle perquisizioni domiciliari. La PM aveva già all’epoca chiesto il carcere ma la richiesta era stata rigettata dal GIP. In autunno invece i due militanti vengono sottoposti all’obbligo di dimora notturna e al divieto di uscita dal comune di residenza, misure che solo ora sono state ridotte ad obbligo di firma. Il processo che si è concluso il 20 giugno ha visto l’emissione di pesanti condanne per i reati di imbrattamento, offesa di corpo giudiziario, politico e corpo amministrativo: due anni e due mesi a Ciro e un anno e otto mesi a Riccardo, più diecimila euro di risarcimento danni al comune. Non ce ne stupiamo: il comune di Reggio Emilia è uno dei maggiori sponsor delle linee TAV e ha fortemente voluto la costruzione della stazione Mediopadana del TAV per continuare a garantire possibilità edificatorie e interessi speculativi secondo la logica di clientelismo diffuso che ha contraddistinto gli ultimi 30 anni di vita della città. Per questo il comune ritiene inaccettabile che a Reggio Emilia qualcuno esprima contrarietà all’opera e chiede uno spropositato risarcimento danni, di cui l’ottanta per cento per danni di immagine. Inoltre a Reggio Emilia, ancor più che nel resto d’Italia, si vive sull’immagine di un finto benessere diffuso, in un clima sociale all’apparenza pacificato, in cui le enormi contraddizioni che quotidianamente migliaia di persone subiscono vengono nascoste attraverso menzogne, vengono negate o presentate come piccole storture che si aggiusteranno. A Reggio Emilia chi fa emergere queste contraddizioni, chi esprime il proprio dissenso deve essere punito. Questo è ciò che comune e magistratura ci dicono.

Come Federazione Anarchica Reggiana esprimiamo solidarietà ai due compagni colpiti da questa pesante condanna. Rileviamo ancora una volta che la legalità non è altro che uno strumento utile al mantenimento dell’attuale sistema politico-economico basato sullo sfruttamento e l’iniquità. In un periodo di crisi e in previsione di un possibile aumento delle lotte sociali condanne come questa servono a lanciare un segnale ben preciso a chi lotta: nessun dissenso sarà tollerato da chi comanda. Riteniamo necessario, per contrastare efficacemente la repressione e l’attacco selvaggio alle condizioni di vita di lavoratori, precari, disoccupati, pensionati rilanciare attivamente i movimenti sociali e la solidarietà tra sfruttati, per la costruzione di un mondo di liberi ed uguali.

Federazione Anarchica Reggiana – Via don Minzoni 1/d Reggio Emilia – federazioneanarchicareggiana.noblogs.org – 3485409847

Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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